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domenica 11 novembre 2007

UNA BRUTTA GIORNATA PER IL CALCIO

Il calcio ha vissuto oggi un’altra brutta pagina della sua storia ma è una pagina che, secondo me, di calcistico ha ben poco. Una rissa fra ragazzi su un’autogrill, la Polizia interviene per sedare la rissa, parte un colpo dalla pistola di un poliziotto e un ragazzo viene ucciso. Il fatto che il ragazzo stava andando a vedere Inter-Lazio fa rientrare l’episodio nel mondo del calcio e coinvolge i soliti discorsi su tifo violento, scontro fra tifosi e forze dell’ordine e via discorrendo. L’unica cosa, ahimé, certa è che un ragazzo ha perso la vita. Che stesse andando a vedere una partita o stesse andando in discoteca non cambierebbe lo stato delle cose. Il giovane ucciso si chiamava Gabriele Sandri, aveva 26 anni ed era un famoso deejay del litorale romano molto vicino ai giocatori laziali.
Credo che sia stato giusto non giocare Inter-Lazio e credo che sia stato altrettanto giusto non fermare il campionato. Non stiamo parlando di uno scontro tra tifosi ma di un episodio avvenuto a chilometri di distanza da qualsiasi stadio. Associarlo ad episodi di tifo violento o, peggio ancora, paragonarlo all’omicidio Raciti è un grave errore.
Trovo ingiusto l’atteggiamento dei tifosi contro le forze dell’ordine oggi pomeriggio. I tafferugli, le invettive sono stato un chiaro segno di inciviltà e mancanza di rispetto. Ho apprezzato molto gli ultras che semplicemente hanno fatto sciopero del tifo senza ricorrere alla violenza. Cosa che non hanno fatto i tifosi dell’Atalanta che hanno costretto di fatto l’arbitro a sospendere Atalanta-Milan. Il loro atteggiamento è stato disgustoso e ritengo che debba essere severamente punito.
Come del resto è giusto che sia punito il poliziotto qualora si accertasse la sua colpevolezza.
Tutto il resto (tifo violento, provvedimenti da prendere, problematiche varie legate agli ultras) non sono strettamente legate all’episodio e credo sia inutile parlarne in questo contesto.
Rimane l'amarezza per un ragazzo che non c'è più e quella stramaledetta sensazione di vuoto ogni volta che pensi che non si può morire a 26 anni.
CIAO GABRIELE

2 commenti:

FscoMisc ha detto...

...una bruttisima pagina di questo sport che sto amando sempre di meno.
Leggi il mio post "...è la fine"
ciao

il Ratto dello spazio ha detto...

anche a 20 anni,
a 14,
a 6
e pure ad un anno non si può morire,
ma anche in questo caso ci sono morti e morti,
quelli che fanno notizia
e quelli che non contano un cazzo.