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mercoledì 12 dicembre 2007

CARO PEPPINO, CI MANCHI ANCORA

Sono passati 6 anni da quando l’avvocato Peppino Prisco ci lasciò, eppure sembra appena ieri. Se ne è andato di soppiatto, quasi in silenzio, pochi giorni dopo aver compiuto 80 anni. Se ne è andato all’improvviso lasciando un vuoto nel cuore di tutti i tifosi nerazzurri. Era il manifesto del tifo nerazzurro. Simpatico con tutti, simpatico a tutti, anche ai tifosi avversari.
Aveva sposato l’Inter e l’aveva sempre amata, “nella buona e nella cattiva sorte”. E in 51 anni d’Inter aveva visto davvero tutto. La Grande Inter di Herrera, lo scudetto dei record, ma anche i malinconici anni Novanta, fino alla rinascita di Ronaldo. Già, Ronaldo. Il ragazzino venuto dal Brasile che amava come un figlio. “Devo chiedere scusa ai miei genitori perché in mezzo alle loro foto ho quella di Ronaldo” E lui, il Fenomeno, tre giorni prima gli aveva confezionato un bel gol come regalo più bello dei suoi 80 anni. Era tornato il Fenomeno e aveva segnato un gol dei suoi.
Sono sicuro che se n’è andato con la gioia nel cuore quella notte di dicembre. L’Inter prima in classifica, Ronaldo era tornato a fare gol e 3 giorni prima aveva ammirato la coppia delle meraviglie Vieri-Ronaldo. E come se non bastasse Milan e Juventus in difficoltà. Non poteva scegliere epilogo migliore. Lo immagino mentre tira l’ultimo sospiro di sollievo e soddisfatto dice “Ora posso andare”.
Peccato, questa Inter bella e vincente gli sarebbe piaciuta. Peccato, il Milan lontano anni luce lo avrebbe fatto gioire. Peccato, la Juventus in B sarebbe stata una grande soddisfazione anche per lui. Peccato non ci sia più.

Ci manca. Manca a noi poveri tifosi nerazzurri privati del nostro glorioso portabandiera. Manca ai cugini rossoneri spesso vittime delle sue battute. Ma soprattutto manca al nostro calcio. In un ambiente dove gli arroganti e i prepotenti dilagano, lui era uno dei pochi personaggi simpatici e veri.
Ciao Peppino, dopo 6 anni ci manchi ancora.
ALCUNE BATTUTE DI PEPPINO PRISCO
- A Teo Teocoli che lo imitava in televisione: Ma con 57 milioni di italiani proprio me ha scelto per rompere i coglioni?
- La serie B non appartiene al codice genetico dell’Inter.
- Il Milan è andato due volte in B: la prima a pagamento la seconda gratis. D’altra parte nella vita bisogna sempre migliorarsi.
- La sudditanza psicologica è in tutti i campi: se il parcheggio è pieno e arriva Moggi gli dicono “si accomodi”.
- Cercherò di non compiere più ottant’anni: sapessi quanti impegni comporta una ricorrenza del genere.
- Quando stringo la mano a un milanista la lavo, quando la stringo a uno juventino conto le dita.
- Il miglior acquisto dell’Inter? L’addio al calcio di Franco Baresi.
- Se mio figlio non fosse stato interista, gli avrei fatto fare l’esame del DNA perché non poteva essere figlio mio.

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