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mercoledì 1 luglio 2009

MOGGI, IL RITORNO DEL "PADRINO" DEL CALCIO

Siamo tutti abbastanza grandi e vaccinati da non credere più alle favole. In fondo era alquanto scontato che prima o poi Moggi sarebbe rientrato nel calcio. Anzi, probabilmente non è mai uscito. In molti si sono rivolti e si rivolgono a lui per consigli e per piccoli aiutini a piazzare questo o quel giocatore.
Sinceramente la cosa non mi fa rabbia più di tanto. Sono rassegnato al fatto che siamo in Italia e purtroppo nel nostro paese certe cose vanno così. Se poi parliamo del mondo del calcio il finale a "tarallucci e vino" è pressoché scontato. Tanto clamore, tutti scandalizzati ma in concreto è cambiato poco dopo Calciopoli. Certa gentaglia gravita ancora intorno al mondo del calcio e in fondo a molti fa anche comodo. Del resto uno come Moggi è troppo potente per isolarlo e può tranquillamente operare anche senza esporsi in prima persona. Se guardiamo in giro troviamo quel dirigente, quel medico sociale, quell'allenatore che in qualche modo a lui è legato. E non è un mistero che molti presidenti gli chiedano consigli.
E siccome in Italia conta vincere e il fine giustifica i mezzi era ovvio che prima o poi qualcuno si sarebbe affidato a Don Luciano. Questo qualcuno è il Bologna. Viene spontaneo (o perlomeno a me è venuto spontaneo) notare che, qualche mese fa la società rossoblu casualmente esonera Mihajlovic (fedelissimo di Mancini anti-moggiano della prima ora), affida la panchina a Papadopulo (uno di quelli graditi a Big Luciano) e si salva (mi auguro in modo onesto) dalla retrocessione in serie B.
Le dichiarazioni di giornata dei Menarini che negano contatti e legami con Moggi sono le solite frasi di circostanza per tener buoni i tifosi e magari per evitare un'inchiesta della Federcalcio. Dubito che una qualsiasi persona con un briciolo di intelligenza abbia creduto a questa messinscena.
E' ovvio che il legame Moggi-Bologna è ormai stretto (voci parlano di una cena fra Menarini senior e Moggi proprio ieri sera) e pur lavorando nell'ombra l'ex dirigente bianconero continuerà ad operare per i rossoblu. Del resto, è qui sta l'inghippo, Moggi non può ricoprire ruoli dirigenziali ma nulla vieta che possa dispensare consigli e aiutare quella squadra o quel procuratore e magari proporre giocatori, dirigenti o allenatori a lui graditi.
E la totale passività degli organi federali la dice lunga sulla reale volontà di voler eliminare definitivamente il problema. Occorreva dare un segnale forte che non è arrivato.
E poi ci meravigliamo del fatto che il nostro calcio stia perdendo credibilità...

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5 commenti:

Matrix ha detto...

Ti vorrei far notare che il commissario tecnico della nazionale italiana (scelto dalla federcalcio) è Marcello Lippi, l'allenatore-simbolo di Calciopoli.
Questo la dice lunga sulla posizione della federcalcio nei confronti di Moggi.

Rudy80 ha detto...

Moggi ha comunque lasciato molti amici nel mondo del calcio. Se si facesse un referendum tra addetti ai lavori, dirigenti, giocatori e tifosi sul suo ritorno nel calcio molto probabilmente avremmo una schiacciante vittoria dei favorevoli.

Winnie ha detto...

Rudy, purtroppo ha ragione. Tolti noi interisti gli altri sarebbero favorevoli.
Persino i juventini (la maggior parte, non tutti)considerano Moggi una sorta di Dio e lo venerano come tale.

JuventinoMoggiano ha detto...

Sciacquatevi la bocca quando parlate di Moggi.
Lui è un dirigente con le palle, mica come i vostri due Stanlio e Ollio, Branca e Oriali.
Lo sanno tutti che Moggi è stato solo vittima di un'abile macchinazione per poterlo fare fuori perchè era diventato un personaggio scomodo.
Meriterebbe di rientrare nel mondo del calcio. Il nostro calcio ha perso credibilità proprio perchè mancano dirigenti competenti come lui.

Anonimo ha detto...

D'accordo con Matrix..ancora si parla di Moggi quando l'Italia viene allenata da Lippi..ciau