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martedì 17 novembre 2009

AMAURI, L'ORIUNDO CHE (NON) SERVE ALL'ITALIA

Insieme a Cassano sarà il tormentone della Nazionale e delle convocazioni per i prossimi Mondiali. Stiamo parlando di Amauri, brasiliano di nascita e italiano per convenienza. L'attaccante bianconero è nato e cresciuto in Brasile ma, una volta accortosi che Dunga non l'avrebbe mai convocato, ha iniziato a lanciare segnali d'amore al nostro citti Marcello Lippi che, in quanto bianconero, non vede l'ora di accogliere a braccia aperte il bomber juventino. Amauri non è ancora italiano, lo diventerà il 5 marzo ma questo non è un problema visto che per un motivo ai più sconosciuto, è tra i convocati certi per il prossimo Mondiale.
Non sono contrario agli oriundi ma credo che bisogna ricorrere a loro solo se necessario. Camoranesi, per esempio, fu chiamato in un periodo in cui esterni di centrocampo di destra ce n'erano ben pochi. Devi colmare una lacuna, non hai un giocatore italiano, ricorri all'oriundo. Discorso che non sta in piedi per quanto riguarda l'attacco. Siamo pieni d'attaccanti italiani. Quagliarella, Di Natale, Pazzini, Iaquinta, Gilardino, Rossi, e ancora Acquafresca, Borriello, Miccoli, Palladino senza dimenticare Balotelli e Cassano che Lippi finge di non vedere. Insomma di alternative ce ne sono. Ma ormai Amauri è stato eletto "salvatore dell'italica patria". Sembra quasi che senza di lui ai Mondiali saremo niente (come il Portogallo senza Cristiano Ronaldo o la Svezia senza Ibrahimovic).
Allora a sto punto perché non portare anche Thiago Motta? Il centrocampista nerazzurro è italiano dalla nascita avendo doppio passaporto e, lui sì, porterebbe qualità in un reparto e in un ruolo in cui siamo deficitari. Ma Lippi, intervistato sulla possibilità di convocare oriundi, si è già espresso in modo negativo. Non vuole riempire la squadra di oriundi. Niente italiani di nascita, solo brasiliani (possibilmente giocatori della Juventus) con passaporto italiano.
E poi ci chiediamo perché il popolo italiano non ama la Nazionale...


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3 commenti:

Matrix ha detto...

Italiano per convenienza è la giusta definizione di Amauri. Fino a qualche tempo fa ha "flirtato" con Dunga, poi si è reso conto che che Dunga lo ignorava e ha iniziato a definirsi italiano.
E' solo un buon attaccante, categoria di cui siamo pieni in Italia. Se non giocasse nella Juventus non avrebbe nessuna chance di essere convocato...

Unknown ha detto...

Il mio ultimo pezzo è perfettamente in linea col tuo pensiero.

Forte una battuta di Severgnini, tempo fa, quando mise Amauri sul suo podio personale con la frase

"Scelgo l'Italia perchè è qui che sono cresciuto calcisticamente" - commento di Seve: il fatto che Dunga non lo convochi, è assolutamente irrilevante :)

Winnie ha detto...

Questa Italia ha degli ottimi attaccanti non ha bisogno di Amauri.
Non comprendo perchè si parli solo e soltanto di lui.
Ha fatto bene Pazzini a farsi sentire e lo stesso dovrebbero fare gli altri attaccanti che hanno qualche chance di andare in Sudafrica.