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mercoledì 14 aprile 2010

CALCIOPOLI. IL GIORNO DEL GIUDIZIO ERA SOLO UNA BUFALA

Il 13 aprile era una data cruciale anche per il processo su Calciopoli. I legali di Moggi avevano preannunciato intercettazioni sconvolgenti, rivelazioni inaspettate.
Alla fine l’avv. Trofino, presenta la madre di tutte le telefonate, così trascritta: “Facchetti: «E allora per domenica?». Bergamo: «Facciamo un gruppo di internazionali così non rischiamo niente».
Facchetti: «Va bè, metti dentro Collina»”. Premesso che anche così la cosa non è rilevante, giacché ascoltando l’audio si capisce che Bergamo la griglia l’avesse già composta senza dare importanza a ciò che diceva Facchetti.
Ma ascoltando l’intercettazione si è venuto a scoprire che la trascrizione esatta sarebbe stata: “Facchetti: «E allora per domenica?». Bergamo: «Facciamo un gruppo di internazionali così non rischiamo niente». Facchetti: «Va bè, metti dentro qualche…». Bergamo: «Collina». E’ Bergamo che sovrasta la voce di Facchetti che non conclude la frase. Chiunque può ascoltare (la potete trovare su Youtube, anche se ormai è dappertutto) e giudicare da sè. Insomma quello che doveva essere il giorno della Grande Verità, si è trasformato nel giorno della Grande Bufala. Dove l’intercettazione principale è stata abilmente manipolata e tutto il resto sono telefonate prive di importanza e rilevanza.
Come scriveva
Bauscia Cafè Se gli Usa e la Gran Bretagna avessero organizzato lo sbarco in Normandia come gli avvocati di Moggi hanno preparato la difesa del proprio assistito a questo punto avremmo una svastica sul tricolore e dei forni crematori con tanto di recupero di energia come gli inceneritori per ne(g)ri e gentaglia varia”.
Mi pare ovvio che si stiano arrampicando sugli specchi cercando di trovare l’illecito dove non c’è e tirando in ballo una persona che non c’è più e dunque non può difendersi. Squallido che stiano cercando di infangare il nome di Facchetti e onestamente malinconico che il figlio GianFelice sia rimasto da solo a difendere la memoria di suo padre. L’Inter e Moratti devono molto a Facchetti e sarebbe stato giusto schierarsi contro chi sta gettando ombre sull’onestà dell’ex terzino nerazzurro in quello che Paolo Ziliani (giustamente) ha definito vilipendio di cadavere.
Stanno cercando di travisare la realtà (cosa che in epoca di Calciopoli gli riusciva benissimo) e basterebbe vedere i soggetti coinvolti per capire con chi abbiamo a che fare. La famosa difesa di Luciano Moggi è formata da personaggi all'altezza di Lucianone. Come Maurilio Prioreschi, famoso penalista componente di collegi difensivi nei casi Pecorella, Banda della Magliana e rapimento Manuela Orlandi, come l'avvocato Paolo Trofino, avvocato storico di Luciano ma anche di Raffaele Cutolo, il boss pluriomicida e pluriergastolano, fondatore e leader della Nuova camorra organizzata, considerato l'uomo più potente e carismatico nella storia della criminalità campana, come Nicola Penta che potrete capire meglio chi è leggendo questo "interessante ritratto" che Stefano Olivari fa di lui.
In altre nazioni Calciopoli sarebbe un discorso chiuso e certa gente non avrebbe più facoltà di parlare e accusare indegnamente. Ma siamo in Italia, paese dove la giustizia è un optional e non sempre (anzi quasi mai) fa il corso che ci si aspetterebbe.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

aspetta aspetta che domani avrai un'altra sorpresina...