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giovedì 18 ottobre 2007

QUANDO FINIRA' QUESTO STRAZIO?

Novanta minuti di conferenza stampa. Durante i quali non risparmia quasi nessuno. Luciano Moggi presenta "Un calcio nel cuore", il libro con le sue "verità" su Calciopoli, e per l'ex direttore generale della Juventus è l'occasione per ribadire un concetto già espresso altre volte: «Sono stato un capro espiatorio per cambiare le cose senza cambiare nulla». «Dovevo controllare un mondo popolato di diavoli e non certamente di santi, un bordello senza vergini», racconta Moggi. […] Ma «quello che ho fatto e detto io al telefono appartiene alla cultura calcistica di tutte le società e di tutti i dirigenti». […]«Le mie erano chiacchiere tra amici prima di una partita, qual è il reato? È vero, ho comprato delle schede straniere e le ho distribuite, ma questo non è un reato - continua Moggi -. Ci sono 42 società tra serie A e B, tutte parlano, l'unica società 'sordomuta' era l'Inter. Ma se leggete bene le mie intercettazioni non troverete nulla. Ce ne sono altre, invece, passate sotto silenzio, che rivelano come altre società sapessero le designazioni molto prima di me». […]
Il libro parte dalla prima reazione dopo le dimissioni dalla Juventus, quando Moggi ha pensato che «fosse meglio morire piuttosto che restare prigioniero del silenzio e dell'angoscia». Poi la decisione di difendersi e smontare «il complotto» organizzato da «qualcuno che ha voluto farmi fuori dal calcio». «In questo bordello non c'era nessuna vergine», ma Moggi è convinto che «il tempo sarà galantuomo e che le cose verranno a galla da sole». Poi ricorda che anche Silvio Berlusconi e Massimo Moratti lo volevano strappare alla Juventus, dichiara che i rapporti con Adriano Galliani «erano e sono ottimi», mentre i nemici sono sempre gli stessi. […] Ce n'è anche per la sua ex società, con «John Elkann che ci ha scaricati immediatamente» e «la proprietà della Juve ha ammesso tutto quello che veniva contestato dalla frettolosa giustizia sportiva senza sapere neppure cosa ammetteva». […] Tra gli altri bersagli di Moggi ci sono Franco Carraro […]e Pierluigi Collina […].
Moggi sottolinea i suoi meriti sportivi. «Io ho sempre fatto un ottimo lavoro, credo che i risultati parlino a mio favore. In testa alla classifica cannonieri ci sono tre miei ex giocatori: Mutu, Trezeguet e Ibrahimovic. A Berlino la nazionale campione del mondo era fatta per più di metà dalla mia Juve, e l'altra metà era la Francia: di certo ho avuto qualche merito in tutto questo». (tratto da Corriere.it)

Quando finirà questo strazio? Quando la smetterà Luciano Moggi di dire sempre le stupidaggini? Quando deciderà di non ripetere come una poesia imparata a memoria sempre le stesse accuse contro le stesse persone?
Provate a leggere altre interviste di Moggi, troverete sempre le stesse cose. La colpevolezza dell'Inter, la dirigenza juventina che non l'ha difeso (ci sarà un motivo, no?), le accuse contro Carraro e Petrucci.
Un paio di mesi fa in un post spiegavo che provavo una certa malinconia per quest'uomo rimasto tristemente solo dopo che il mondo del calcio gli ha voltato le spalle. Eppure mi fa rabbia. Mi fa rabbia che continui a parlare, che continui a negare la sua colpevolezza, ma soprattutto mi fa rabbia che giornali e televisione lo usino per aumentare ascolti e vendite.
Ogni volta spero che sia l'ultima. Ma ogni volta so che non sarà l'ultima. E allora continuo a chiedermi: quando finirà questo strazio?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande Georgia!!! Ci ha fatto un regalo straordinario.

Anonimo ha detto...

ops, ho sbagliato post...

FscoMisc ha detto...

E' meglio non più parlare di questo personaggio che tanto male ha fatto al calcio nostrano.