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lunedì 3 agosto 2009

CARO MANCIO, SE NON ALLENI NON E' SOLO COLPA DEI POTENTI


Ennesima intervista per Roberto Mancini, stavolta sul Corriere dello Sport. Del resto è disoccupato da più di un anno, vive di rendita con il lauto stipendio che gli passa Moratti, qualcosa dovrà pur fare.
Il succo del discorso stavolta è "Non alleno perché non piaccio ai potenti". Che non sia simpatico ai potenti è vero. Del resto, ed è bene ricordarlo, Mancini ha rappresentato in epoca di Calciopoli il nemico numero uno di Luciano Moggi, uno che nonostante le apparenze, ha ancora un suo peso specifico nel calcio italiano.
Probabilmente Mancini ha ragione però è pur vero che lui finora non ha fatto nulla per tornare ad allenare. Se davvero è in gamba come vuol far credere perché non si rimette in gioco? Perché non rescinde il contratto con l'Inter e non accetta la prima panchina che gli offrono? Se aspetta una big (italiana o straniera) rischia di rimanere in attesa a lungo. Si rimetta in gioco, riparta dal basso, le vittorie e i successi personali arriveranno e con essi magari domani arriverà anche quella panchina a cui aspira oggi.
Non è più tempo di aspettare, bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare. I successi vanno conquistati con sudore, lavoro e sacrifici. Il conto in banca ben nutrito non serve a molto se vuoi dimostrare di essere in gamba. I soldi, in questo caso, non fanno la felicità. E credo che Mancini baratterebbe volentieri qualche milione in meno con una vittoria o un successo personale.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Soprattutto diciamo che non piace, non solo ai potenti. Come allenatore poi era stato un privilegiato, non ha fatto la gavetta e si è trovato tra le mani una squadra con la quale avrei fatto bene anch'io,
Perchè è inutile stare a menarla, quando hai la squadra nettamente migliore, se non sei proprio scarso come allenatore, qualche risultato lo devi raggiungere.