Che vi devo dire? Chiedeva disperato ieri sera Recalcati dopo il secondo gol dei catanesi durante la telecronaca. E cosa vuoi dire? C’è poco da dire, al limite puoi sparare due o tre imprecazioni, giusto per sfogarti.
Rispetto ad altre volte la rabbia e la delusione non sono
passate. Non è bastata una dormita a farmi tranquillizzare, a parte che ho dormito male (colpa dell’Inter o del raffreddore?). In compenso mi sento pronto ad analizzare la sconfitta di ieri sera in modo obiettivo, o almeno ci proverò.
A rileggere ciò che ho scritto subito dopo la partita devo ammettere di essere stato catastrofico ma il mio pessimismo è ben fondato (almeno secondo il mio punto di vista). La squadra è scarica, manca la giusta cattiveria e grinta e iniziò ad avere la vaga sensazione che Mourinho stia perdendo un po’ il bandolo della matassa. Sbagliare tre sostituzioni su tre non è da lui. Come dicevo ieri sera sembrava che da un giorno all’altro siano diventati tutti dei brocchi. Maicon che non spinge (per la verità è tutta la stagione che è in questa sorta di stato di catalessi), Sneijder che non dà inventiva, Eto’o che non segna, Cambiasso e Zanetti che non lavorano come dovrebbero a centrocampo, Stankovic fuori forma, l’allenatore che non ne azzecca una. I numeri poi sono impietosi. 7 punti nelle ultime 6 partite sono media da retrocessione, nel girone di ritorno abbiamo fatto 14 punti su 27 (all’andata nelle prime 9 giornate ne facemmo 22).
Sembra di essere tornati al 2008 quando sperperammo un largo vantaggio e riuscimmo a vincere lo scudetto solo all’ultima giornata. Ma due anni fa quando iniziò la crisi, avevamo un discreto bottino di vantaggio da poter spendere. Quei punti di distacco (se non erro, erano 11) furono fondamentali per arginare il recupero della Roma che arrivò alla penultima giornata a -1. Stavolta invece il nostro margine è praticamente nullo. Il Milan vincendo domani sera (e vincerà,
con le buone o con le cattive) arriverà a -1 e mancano ancora dieci giornate. La famigerata tabella di Cristiano Ruiu che prevedeva l’aggancio a Pasqua potrebbe tragicamente rivelarsi veritiera.
Di sicuro dobbiamo darci una svegliata. Possiamo farcela. Col Genoa nell’ultimo quarto d’ora abbiamo giocato benino e ieri sera tra il nostro vantaggio e il pareggio ho visto un’Inter più decisa. Magari se fossimo riusciti a raddoppiare, ora saremmo qui a raccontare un’altra partita. Ecco, l’unica differenza tra oggi e il 2008 e che allora eravamo scarichi fisicamente mentre ora il problema appare soprattutto mentale.
Probabilmente (me lo auguro) basterà superare lo scoglio Chelsea. Se elimineremo i Blues avremo una straordinaria iniezione di energia e convinzione nei nostri mezzi, una carica che potrà darci la stimolo anche per riprendere la nostra marcia in campionato. Se veniamo eliminati potremo concentrarci sui due trofei italiani. Rimango sempre del parere che diventare campioni d’Italia per la quinta volta consecutiva non è una sciocchezza e la stagione non sarebbe fallimentare se riuscissimo a portare a casa ancora una volta il tricolore.
Occhi puntati dunque alla sfida di martedì. 90 minuti che decideranno il nostro futuro europeo e quello della nostra stagione. Sperando che dal prossimo weekend possiamo riprendere il discorso distrattamente messo da parte nelle ultime settimane.
Rispetto ad altre volte la rabbia e la delusione non sono
passate. Non è bastata una dormita a farmi tranquillizzare, a parte che ho dormito male (colpa dell’Inter o del raffreddore?). In compenso mi sento pronto ad analizzare la sconfitta di ieri sera in modo obiettivo, o almeno ci proverò.A rileggere ciò che ho scritto subito dopo la partita devo ammettere di essere stato catastrofico ma il mio pessimismo è ben fondato (almeno secondo il mio punto di vista). La squadra è scarica, manca la giusta cattiveria e grinta e iniziò ad avere la vaga sensazione che Mourinho stia perdendo un po’ il bandolo della matassa. Sbagliare tre sostituzioni su tre non è da lui. Come dicevo ieri sera sembrava che da un giorno all’altro siano diventati tutti dei brocchi. Maicon che non spinge (per la verità è tutta la stagione che è in questa sorta di stato di catalessi), Sneijder che non dà inventiva, Eto’o che non segna, Cambiasso e Zanetti che non lavorano come dovrebbero a centrocampo, Stankovic fuori forma, l’allenatore che non ne azzecca una. I numeri poi sono impietosi. 7 punti nelle ultime 6 partite sono media da retrocessione, nel girone di ritorno abbiamo fatto 14 punti su 27 (all’andata nelle prime 9 giornate ne facemmo 22).
Sembra di essere tornati al 2008 quando sperperammo un largo vantaggio e riuscimmo a vincere lo scudetto solo all’ultima giornata. Ma due anni fa quando iniziò la crisi, avevamo un discreto bottino di vantaggio da poter spendere. Quei punti di distacco (se non erro, erano 11) furono fondamentali per arginare il recupero della Roma che arrivò alla penultima giornata a -1. Stavolta invece il nostro margine è praticamente nullo. Il Milan vincendo domani sera (e vincerà,
con le buone o con le cattive) arriverà a -1 e mancano ancora dieci giornate. La famigerata tabella di Cristiano Ruiu che prevedeva l’aggancio a Pasqua potrebbe tragicamente rivelarsi veritiera.Di sicuro dobbiamo darci una svegliata. Possiamo farcela. Col Genoa nell’ultimo quarto d’ora abbiamo giocato benino e ieri sera tra il nostro vantaggio e il pareggio ho visto un’Inter più decisa. Magari se fossimo riusciti a raddoppiare, ora saremmo qui a raccontare un’altra partita. Ecco, l’unica differenza tra oggi e il 2008 e che allora eravamo scarichi fisicamente mentre ora il problema appare soprattutto mentale.
Probabilmente (me lo auguro) basterà superare lo scoglio Chelsea. Se elimineremo i Blues avremo una straordinaria iniezione di energia e convinzione nei nostri mezzi, una carica che potrà darci la stimolo anche per riprendere la nostra marcia in campionato. Se veniamo eliminati potremo concentrarci sui due trofei italiani. Rimango sempre del parere che diventare campioni d’Italia per la quinta volta consecutiva non è una sciocchezza e la stagione non sarebbe fallimentare se riuscissimo a portare a casa ancora una volta il tricolore.
Occhi puntati dunque alla sfida di martedì. 90 minuti che decideranno il nostro futuro europeo e quello della nostra stagione. Sperando che dal prossimo weekend possiamo riprendere il discorso distrattamente messo da parte nelle ultime settimane.
FORZA INTER
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3 commenti:
E' un momento delicato. Spero che Londra sia lo spartiacque fra questo periodo negativo e la pronta riscossa altrimenti la stagione si mette male, molto male.
Inanzitutto complimenti per l'analisi. Bè, anche io ho la sensazione che stiamo andando incontro ad un'altro finale "tipo 2008". Però la forma fisica, come facevi notare tu, è buona. Credo che dopo la sfida col Chelsea torneremo ad essere la vera Inter (o almeno spero)
Per il campionato non credo ci sarà storia. Possono pure superarci alla prossima (giochiamo a Palermo) ma siamo i più forti e vinceremo.
Per la Cempions è un altro discorso. Il Chelsea è molto forte e noi dobbiamo dimostrare di giocare senza le solite paure anche fuori da Milano. Se pigliamo un gol subito ci sciogliamo, se lo facciamo noi allora ce la giocheremo.
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